La nuova stagione teatrale SGUARDI A SUD

La nuova stagione teatrale SGUARDI A SUD

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Parte dal 26 settembre la rassegna “Sguardi a Sud” ideata da Porta Cenere all’interno del Teatro Comunale di Mendicino, con il patrocinio della Città di Mendicino.
Gli spettacoli avranno luogo tutte le domeniche alle 18:00 fino al 19 dicembre. Tante le nuove produzioni, che potranno vedere la ribalta grazie ai fondi FUS 2021 del Ministero della Cultura che ha riconosciuto la compagnia Porta Cenere come compagnia di produzione di teatro di innovazione nell’àmbito della sperimentazione e del teatro per l’infanzia e la gioventù.
Presenti in cartellone un’innovativa messa in scena di “Ismene” di Ritsos, il monologo “Tenimmoce accussì”, lo spettacolo per tutta la famiglia “I fratelli Lumière e l’invenzione del cinematografo”, “Mille piani all’alba” di e con Emilia Brandi e Peppuccio Garofalo e “Confusi, inoccupati in cerca di…” di e con Mirko Iaquinta. Tutte drammaturgie originali, per cercare una nuova autorialità che possa emergere e far unire la propria voce al già vasto coro di artisti che operano sul territorio. Ospiteremo inoltre “Antigone, il sogno della farfalla” di Donatella Venuti, con Maria Milasi per la regia di Americo Melchionda e “La maglia nera: Malabrocca al Giro d’Italia” di e con Alberto Barbi e Scena Verticale con “Re Pipuzzu fattu a manu“, con Dario De Luca e Gianfranco De Franco.
Ci sarà anche ampio spazio per eventi speciali, quali “A salir le stelle”, presentazione del nuovo libro di Assunta Morrone in occasione del Dante 700, e due appuntamenti legati ad un aspetto del teatro spesso posto in secondo piano, ma che merita attenzione per la qualità degli spettacoli che sovente si portano in scena: le scuole di teatro. Vedremo “il Pigmalione di Napoli” con gli allievi della scuola di teatro Crescere insieme oltre il Teatro (mercato San Severino, Napoli), per la regia di Clotilde Grisolia e “La Pace” con gli allievi del laboratorio di teatro del Teatro Comunale di Mendicino per la regia di Elisa Ianni Palarchio e Mario Massaro, realizzato in collaborazione con PartecipaAzione APS.

Il groviglio di Sguardi a Sud sarà dunque espressione di mille storie, mille voci, mille impronte artistiche, approcci differenti, visioni su mondi difformi e speciali. È così che immaginiamo il teatro, fatto di mille strade che tracciano un proprio solco, ma che s’intrecciano creando nuove vie, frenetico, pieno, che vive di energia impossibile da dissipare, con lo sguardo verso la nostra latitudine del cuore: il sud. Buona visione a tutti.

I biglietti sono disponibili da INPRIMAFILA – Cosenza
Ingresso singolo spettacolo 6,00 €
Consentito l’ingresso solo con il Green Pass.

 

26 settembre ore 18
ISMENE
da Ritsos Adattamento e Regia Nat Filice
con Stefania De Cola e Annalisa Gioia
Musiche Originali Sudan DiBona & Salvatore Sangiovanni
Costumi Antonella Carbone; Scene e Luci Eros Leale
Video compositing e Video Mapping Valerio M. Filice
Tecnica Audio Video Gianpaolo Palumbo, Lorenzo Vommaro

L’idea non banale del Tempo letto come organismo trans-teatrale e performante, lambisce, urta, permea e scolpisce gli apparati e le architetture previsti in questo allestimento. La scena: col suo corpo frontale, bidimensionale e pubblico, e quello prospettico, tridimensionale e privato, che guida lo sguardo lungo la direzione della spada di Aiace; la musica ridistribuisce nel tempo e nello spazio i cristalli impazziti della rottura del Mito. Così ISMENE di RITSOS si fa ANCORA PIÙ contemporanea, come ingrandimento di quella stessa rottura della linearità del mito che oggi ancora possiamo chiamare tragedia.

3 Ottobre ore 18
ANTIGONE – Il sogno della Farfalla

di Donatella Venuti; Regia Americo Melchionda
Liberamente ispirato al romanzo filosofico–poetico-teatrale
“La Tomba di Antigone” di Maria Zambrano
Con Maria Milasi e Americo Melchionda

Antigone indossa un logorato abito da sposa, ingurgita compulsivamente le pillole che bloccano l’enzima PMKZeta della memoria: vuole dimenticare! Ma in un luogo non luogo tra vita e morte, le ombre dei personaggi della sua storia si sovrappongono nel suo cervello sotto forma di allucinazioni. Non le rimane che attraversarle quelle ombre, e forse, alla fine, riuscirà a raggiungere Polinice nella città dei fratelli, la città nuova: “… in cui non ci saranno né figli, né padri, non ci sarà sacrificio e l’amore non sarà più accerchiato dalla morte”.

10 Ottobre ore 18
RE PIPUZZU FATTU A MANU

Liberamente tratto dalla fiaba calabrese Re Pepe raccolta da Letterio Di
Francia e dalla riscrittura di Marcello D’Alessandro;
di e con Dario De Luca e Gianfranco De Franco

Le fiabe sono il nostro patrimonio comune, la memoria storica dei nostri sentimenti più genuini e primari. Abbiamo scelto di puntare l’attenzione sulla storia di Re Pepe, fiaba nella quale il vero protagonista non è il re del titolo, ma una donna: una reginotta sicura del fatto suo e capatosta. È a lei che siamo debitori, non solo dell’intreccio della fiaba in questione, ma persino del personaggio che dà il
titolo alla fiaba, perché un bel giorno, di fronte all’insistenza del padre perché si trovi finalmente un marito, lei decide di prendere farina e zucchero e di impastarselo con le sue mani. Solo così può essere certa che quello sposo sarà all’altezza delle sue aspettative: giacché, come è noto, di reucci insipidi
è pieno il regno delle fiabe. Invece lei ne vuole uno come si deve, ecco perché c’impiega addirittura sei mesi ad impastarlo. “Però non parla!”, commenta il re padre. Ma lei non si perde d’animo, gli mette un peperoncino rosso sulla bocca e a furia di insistere, lo fa parlare. Questa fiaba ha echi dell’Oriente e delle “Mille e una notte”, delle storie dei fratelli Grimm e di quelle di Perrault. Ma questa storia ha messo radici in mezzo ai castagni e agli ulivi, profuma di impasti infornati e ha il rumore assordante delle cicale della nostra terra. Dario De Luca dà corpo e voce a questo racconto calabrese; Gianfranco De Franco gli dà una sonorizzazione, fatta di soffi in strumenti a fiato, tradizionali e no, ed elettronica.
Un viaggio che ipnotizzerà lo spettatore accompagnandolo in una dimensione tra l’onirico e il reale.

17 Ottobre ore 18
TENIMMOCE ACCUSSI’
di e Regia Elisa Ianni Palarchio
con Mario Massaro
costumi Antonella Carbone
direzione tecnica Matteo Costabile
tecnico audio Lorenzo Vommaro

In scena una donna in costume da bagno, seduta ad un tavolino in plastica presso un lido in spiaggia; poco più lontano arrivano ovattate canzoni tradizionali napoletane, che il rozzo proprietario del lido ama trasmettere a getto continuo dal suo stereo. L’atmosfera non è certo quella di una spiaggia di gran lusso, ma di un luogo che arranca accontentandosi di un turismo a zero pretese. In questa cornice, la protagonista si muove e si produce in una riflessione sul senso minimo della vita, a partire dal saper fare un latte di mandorla per esaltarne le qualità e il gusto sublime, fino a lambire un certo senso di beata rassegnazione circa un corpo che ha oltrepassato l’età della giovinezza e perde tono col trascorrere del tempo. Il culmine della digressione si raggiungerà con un imbarazzante contrattempo: ha un seno scoperto, ma lei non se ne accorgerà finché un uomo, passando accanto a lei glielo farà notare.
Da questo momento in poi, per coprire un evidente imbarazzo, la protagonista si ergerà in un crescendo arguto e aggressivo, che spaventerà l’uomo facendolo fuggire e ci consegnerà una donna abbandonata senza freni inibitori alle emozioni inaspettate che scaturiscono dai piccoli avvenimenti della vita quotidiana.

31 Ottobre ore 18
MILLE PIANI ALL’ALBA

drammaturgia e regia Emilia Brandi
musiche originali Peppuccio Garofalo
canzoni composte da Peppuccio Garofalo (musica) ed Emilia Brandi (testi)
tecnico audio Vladimir Costabile
tecnico luci Matteo Costabile

Un progetto musicale pop-rock in cui si intrecciano canzoni originali, poesie e brevi storie della letteratura fantastica per restituire le dimensioni di confine tra il reale e l’irreale, quel disordine incerto e rapido del sogno che viaggia sospeso lungo la notte e rimane altro da noi, difficile da trattenere dopo l’alba, anche solo nel ricordo.

14 Novembre ore 18
LA MAGLIA NERA – Malabrocca al giro d’Italia

di e con ALberto Barbi
e di Paolo Cecchetto e Laura Quaglia

Il ciclismo è un’epopea, con i suoi eroi, i suoi vincitori, i suoi caduti. Per anni nei bar ci si divideva tra Coppi o Bartali, Moser o Saronni. E poi d’estate tutti in spiaggia a sfidarsi con le biglie e le figurine dei grandi campioni. Il giro d’Italia è un racconto, una storia di come siamo cambiati. Di come la società si evolve e si modifica, del culto del vincitore e del perdente. Negli anni intorno alla Seconda guerra mondiale due sfide affascinarono i tifosi. La lotta per il primo posto, Coppi e Bartali, e lo scontro per l’ultimo posto, Carollo e Malabrocca. Luigi Malabrocca, la maglia nera del giro d’Italia. Un piccolo campione che capisce che non potrà mai lottare con i grandi del suo tempo, e allora decide di essere l’ultimo: la maglia nera del giro. La sua diventa un’epica sfida per arrivare ultimo con trucchi, nascondigli e fughe in solitaria all’incontrario. E la sua scelta gli attira la simpatia in
un’Italia appena uscita dalla guerra, che ancora sa schierarsi con il più debole. A volte gli estremi si toccano. Coppi e Malabrocca furono amici dall’inizio della carriera. Un racconto di una Italia molto diversa. Un racconto poetico e divertente, difficile e avventuroso come sa essere il ciclismo. Come è in fondo la vita.

21 Novembre ore 18
CARINI, INOCCUPATI, IN CERCA DI…

di e con Mirko Iaquinta

4 Storie, 4 personaggi interpretati da un unico attore, una lente d’ingrandimento sull’attualità affrontata attraverso i 4 personaggi con ironia e paradossi, personaggi diversi tra di loro, ma con un unico denominatore: ESSERE PERDENTI. C’è chi ha perso l’ideale e la fidanzata, c’è chi ha perso il lavoro, c’è chi ha perso sempre ma ha trovato nuove amicizie “La Ndrangheta”… tutti vittime dell’entropia, dell’ambiente e dell’ecosistema malato che viviamo, ma alla fine un progetto innovativo potrebbe portare loro a vincere la partita con la VITA. Uno spettacolo che è un sottile urlo di denuncia ma che allo stesso tempo regala sorrisi, emozioni e spunti riflessivi. Il tutto è accompagnato da musiche eseguite dal vivo da un chitarrista che è parte integrante dello spettacolo e collante tra i personaggi e le scene.

28 Novembre ore 18
I FRATELLI LUMIERE

di Elisa Ianni Palarchio
Regia Elisa Ianni Palarchio e Mario Massaro
Video compositing e Video Mapping Valerio M. Filice
Scene Nat Filice

Lo spettacolo intreccia una trama romanzata alla realtà, racconta cosa animò i due fratelli, e come nacque davvero il cinema: ovvero per dare corpo e anima ai sogni di Auguste Lumiere, segretamente innamorato di Bernadette, una giovane operaia delle Officine Lumière, promessa sposa ad un fantomatico fidanzato, che Auguste scalza e sconfigge trionfalmente, ma solo nelle sue fantasticherie. In verità, non riuscendo quasi mai a rivolgerle la parola a causa di una paralizzante timidezza, è preso dal sacro fuoco dell’invenzione, per poter colmare e rivedere il suo amore, seppur da lontano, all’uscita dal lavoro. Il fratello Jean, ben più concreto e fermo nella sua ricerca, lo aiuterà appassionandosi all’invenzione più che al suo reale utilizzo. In realtà, una volta filmata Bernadette, e approntata l’apparecchiatura del Cinematografo, entrambi i fratelli si disinteresseranno alle possibilità del mezzo, affermando che si tratta di un’invenzione senza futuro e che presto le persone si sarebbero stufate delle proiezioni. Lo spettacolo proietta tutte i primi film dei fratelli Lumiere, culminando nella grande proiezione parigina in cui gli avventori fuggiranno spaventati dalla proiezione de “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”.

 

 

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