“Essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra i fili spinati”
Le parole di Liliana Segre hanno commosso il Parlamento Europeo, in ricordo di quella che fu una delle più grandi tragedie del secolo scorso. E a quella farfalla gialla, alla storia dei disegni di quei bambini internati nei campi di concentramento è dedicato lo spettacolo “Terezin, le farfalle non volano qui” della lineasottile, in scena il 4 e 5 Febbraio 2020 all’interno della rassegna “La Scuola dei Classici” presso il Teatro Comunale di Mendicino. Lo spettacolo di teatro narrazione, protagonista Antonella Carbone e regia di Massimo Costabile, affronta la terribile realtà dei bambini che furono internati nel lager di Terezin prima di essere uccisi nelle camere a gas e bruciati nei forni crematori ad Auschwitz.
Nel campo di concentramento di Terezin furono rinchiusi 15.000 bambini di cui solo qualche centinaia riuscì a sopravvivere. Durante il periodo di internamento i bambini, tutti al di sotto dei 14 anni, riuscirono a scrivere poesie e comporre disegni. Disegni e poesie che descrivono la vita squallida del ghetto, ci comunicano un senso di oppressione e un’angoscia che toglie il respiro. Con l’ausilio di qualche oggetto e di immagini/video l’attrice, sola in scena, nel doppio ruolo di narratrice e di superstite, ci fa rivivere da una parte, le sofferenze, le paure, la disperazione, la solitudine nel campo di concentramento di Terezin e dall’altra, attraverso i disegni e le poesie, la speranza dei bambini di rivedere di nuovo una farfalla volare sui prati. Si ricrea quello che i bambini di Terezin hanno cercato di rispondere con la loro dolcezza e con il loro infantile dolore ad uno dei più allucinanti avvenimenti dell’ultimo conflitto mondiale.
“La Scuola dei Classici” è una rassegna di teatro ragazzi dell’Associazione Porta Cenere, con la direzione artistica di Mario Massaro e Natale Filice e ogni anno, durante il periodo in ricordo della Shoah, propone incontri, dibattiti e spettacoli dedicati.